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Articolo di Pitagorando | posted: 14/5/2011 at 13:37:43 |
Trasmetto l’articolo di Claudia Perillo, apparso nei giorni scorsi su Pitagorando, il giornale web dell’Isis Pitagora. Grazie di cuore, Claudia, grazie ai ragazzi che hanno partecipato all’assemblea pubblica, grazie a tutti i ragazzi di Torre. Un abbraccio, michi
I ragazzi delle scuole di Torre Annunziata ospiti de “La barca dei Saperi” di Claudia Perillo Lunedì 18 Aprile 2011 a Torre Annunziata l’associazione “La barca dei saperi” ha presentato presso il Circolo dei Professionisti e Artisti un’ assemblea sul tema: I RAGAZZI DI TORRE: CHI SIAMO, COSA VOGLIAMO, COSA SIAMO DISPOSTI A FARE. “Se una città vuole crescere ha bisogno di conoscere i suoi giovani e di coinvolgerli nelle sue decisioni, nei suoi progetti, nelle sue speranze, nei suoi sogni”. Ecco come “la Barca” invita a partecipare all’incontro. Presenti i ragazzi della scuola media Pascoli, degli istituti tecnico-professionali Graziani, Cesaro e Galilei e i ragazzi del liceo Pitagora, delle classi dello scientifico e del classico. L’ assemblea è stata aperta dal giudice Michele Del Gaudio, che subito ha messo a proprio agio i ragazzi, favorendo un clima amichevole e di confronto reciproco. Primi a parlare i ragazzi della scuola media Pascoli, che hanno esposto i risultati di un sondaggio condotto tra gli studenti della stessa scuola. Hanno concluso dicendo che, nonostante tutto, essi vorrebbero restare a Torre, città splendida per la sua storia e per la sua posizione geografica. Ha parlato, poi, una ragazza dell’ istituto tacnico-professionale Galilei, Concetta, che ha esposto il disagio dei ragazzi causato dall’inefficienza delle istituzioni. È stato quindi il turno di Nicola, dell’istituto Cesaro. Egli è apparso molto pessimista, rassegnato a vivere in una realtà che non offre nulla ai giovani, anzi tarpa loro le ali o li corrompe. Ha affermato che i giovani, ormai, sono disillusi e "Non spero in un miglioramento, perché già so che resterei deluso". Ha risposto, allora, Antonio Cavallaro (IV G) del liceo scientifico Pitagora affermando che, nonostante i giovani debbano muoversi tra una cittadinanza strafottente, è necessario avere la forza di guardare con un briciolo di ottimismo al futuro. Come si può fare? Bisogna iniziare a essere felici, facendo qualcosa di concreto. A questo punto Concetta del Galilei ha ribattuto: " Cosa possiamo mettere in atto?". Questa domanda è restata sospesa nell’ aria. Prima di aprire il dibattito il giudice Michele Del Gaudio ha ceduto la parola a Martina, dell'istituto Graziani. Ella ha affermato che si può fare qualcosa, partendo, necessariamente, dal proprio piccolo, per poi raggiungere grandi obiettivi. Terminati gli interventi dei rappresentanti delle scuole presenti, “la Barca” ha acquisito i vari lavori come propri “saperi” ed è quindi iniziato il dibattito. I ragazzi del Galilei hanno ribadito che noi giovani siamo soli e si sono riferiti anche al contenuto del film “I cento passi”, che avevano appena visionato a scuola. Ha risposto Francesco Fiordoro della IV D del liceo scientifico Pitagora, affermando che, per non essere soli, dobbiamo lavorare in rete. Nicola non è parso convinto di questa soluzione, ribadendo, pessimisticamente, che l’unica strada per i giovani, ormai, è la criminalità organizzata, dato che le istituzioni sembrano ignorare con ostinazione i giovani. Fiorella Varcaccio Garofalo del liceo classico Pitagora, II A, ha commentato che tutti puntano il dito contro gli altri, mai contro se stessi, sottolineando, inoltre, che a Torre Annunziata e sul territorio vesuviano ci sono tante associazioni che si stanno muovendo per migliorare le cose, ma i ragazzi che partecipano costantemente ed attivamente a queste iniziative sono pochi. Dopo aver sentito diversi commenti, interviene Riccardo Treglia, V D del liceo scientifico Pitagora. Egli ha affermato che non dobbiamo pensare di avere sempre bisogno degli altri, perché se una persona non ci ascolta, bisogna metterla da parte, non urlare più forte, ed agire direttamente. Ha quindi sottolineato che le norme esistono e che siamo noi a non conoscerle. Se le studiassimo, potremmo interloquire con le autorità, a partire da quelle scolastiche e far valere i nostri diritti. I ragazzi degli istituti tecnico-professionali si sono mostrati titubanti, manifestando il loro senso di esclusione dinanzi alla realtà, alle attività ed alle manifestazioni che gli studenti di Torre Annunziata “nord” organizzano. Riccardo Treglia ha, allora, ribadito che, se ciò è accaduto finora, si può rimediare lavorando “in rete” e che il primo passo per fare ciò è conoscersi, non solo in un incontro, ma comunicando tra noi con i mezzi a disposizione oggi. Solo in questo modo le problematiche dei giovani di tutto il territorio di Torre Annunziata saranno messe a confronto ed avviate a soluzioni comuni e si potrà sperare in un percorso di crescita sociale che includa tutti. L’ incontro si è concluso con una maggiore consapevolezza non tanto dei problemi dibattuti, come accade nella maggior parte dei casi, quanto delle possibili soluzioni, che si spera saranno presto messe in atto.
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