Notizie del 10/2014
Il giudice denuncia il sindaco | posted: 23/10/2014 at 13:00:18 |
La vicenda Troiano si arricchisce di un nuovo tassello: Del Gaudio denuncia Starita. Infatti coglie la palla al balzo e tira in porta sperando di segnare e dimostrare che la querela di Starita è un autogol. Si rivolge alla Procura della Repubblica, fornendo elementi probatori e indiziari da approfondire per verificare se siano stati commessi reati da parte del sindaco e di altri soggetti. Il deputato emerito parte dalla missiva di Starita alla dirigente del Commissariato, in cui lamenta indagini del sostituto commissario Troiano sulle minacce a mano armata subite. Racconta di un testimone oculare, confidatosi con lui e indirizzato agli inquirenti. La sua versione è in contrasto con quella del sindaco, che ingigantisce l’evento, subito sbandierato ai mass media, per cucirsi addosso l’abito dell’eroe anticamorra in una città sottoposta a prescrizioni prefettizie con finalità antimafiose. “Interviene una volante della Polizia, conduce tutti in Commissariato. Starita entra in una stanza, i due testimoni attendono fuori alcune ore, poi vengono licenziati senza essere sentiti: perché? Il giorno dopo l’inchiesta passa ai Carabinieri: perché? I militi non escutono i testimoni per settimane: perché? Non vengono acquisiti i video delle telecamere, almeno due in zona: perché? O, se acquisiti, non sono utilizzati: perché? E perché tutte le mattine i vertici locali dei Carabinieri andavano a prendere il caffè con Starita? Il Presidente Sandro Pertini insegnò ai magistrati che dovevano non solo essere ma anche apparire indipendenti: il principio dovrebbe valere anche per le Forze dell’Ordine, a maggior ragione in presenza di delicate procedure prefettizie”. Queste le parole del giudice, che chiede di accertare: se nel caso Troiano siano stati commessi reati, in particolare se il comportamento di Starita, che si rivolge al dirigente del Commissariato, integri un abuso d’ufficio, in quanto difende da pubblico ufficiale le sue azioni private, o una concussione per induzione, simile a quella berlusconiana; se nella sua ricostruzione dell’aggressione alla Polizia, e successivamente, sia incorso in una falsa testimonianza o in una concussione per induzione; se siano state tenute condotte penalmente rilevanti nelle prime indagini, nella mancata audizione dei testimoni oculari nella immediatezza dei fatti, nel passaggio dell’istruttoria dalla Polizia ai Carabinieri, nelle eventuali carenze investigative, anche sulle immagini delle telecamere montate sul luogo, che si cancellano automaticamente dopo una settimana, sulla possibile protezione del sindaco da parte dei Carabinieri con motivazioni incongrue e non esplicite. Del Gaudio riprende anche la lettera che Starita indirizzò alla città il 10-3-2014, dopo il suo esposto del 6-3-2014, in cui sosteneva che la Commissione d’Accesso aveva rilevato l’insussistenza dei presupposti di cui al comma 1 dell’art. 143 del D.Lgs. 267/2000 per lo scioglimento del civico consesso. Secondo il giudice l’affermazione potrebbe essere falsa, perché la Commissione potrebbe aver concluso per lo scioglimento. La denuncia/querela si conclude con numerose richeste istruttorie e con le scuse per il tempo sottratto a processi più rilevanti, ma con l’orgoglioso richiamo alla ricerca della verità e della giustizia, che è sempre stata per lui un impegno primario nel lavoro e nella vita.
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Troiano denuncia calunniatori | posted: 22/10/2014 at 11:19:18 |
Riporto il comunicato del dottor Antonio Troiano. Due proiettili in due giorni non fermeranno la verità e la giustizia. La risposta sarà con il cuore e con la mente, nel pieno rispetto della legge e delle persone. Io ho già depositare denuncia per falso, abuso d'ufficio, concussione per induzione, falsa testimonianza, alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, il sostituto commissario sta per presentare denuncia per calunnia a quella di Napoli. Piena fiducia nella magistratura! michele del gaudio
"La Verità onorerà ancora la casa di un onesto e fedele servitore dello Stato, colpito da menzogne infamanti destituite da ogni fondamento. La mia fiducia nella straordinaria società civile torrese mi spinge ad averne altrettanta nella Giustizia e nel giudizio delle persone perbene, che non si fermerà certamente alle apparenze di un disgustoso piano vendicativo e tendente a colpire me, colpevole di aver soltanto fatto il mio dovere, senza eroismi, indagando contro colletti bianchi, ovvero “sepolcri imbiancati belli fuori ma all’interno pieni di ossa di morte e di putrefazione”... La violenza che è stata fatta a me e la mia famiglia è inaudita... con enorme danno d’immagine e traumi ai miei figli minori ed alla mia consorte. Qualcuno ha ritenuto la mia persona, sia umana che professionale, cristallina e per questo... non arretrerò di fronte a nulla... Allego solo il commento di una ragazza via face book, vale la pena leggerlo: Roberta Montanaro: 'É quando leggo questi articoli che perdo ogni fiducia in un futuro migliore, in una possibilità di cambiarlo questo paese. Sono indignata. Come potete anche solo pensare che un poliziotto che per 20 anni ha combattuto onestamente su un territorio di camorra (rischiando la propria vita) per portarvi un briciolo di legalità si sia corrotto per dei farmaci? Come potete non saper ancora distinguere l'onesta dalla disonestà? Siete talmente abituati allo schifo che vi circonda che non sapete più fare delle distinzioni e, senza accuse provate, infangate l'operato di uno dei pochi funzionari della giustizia che ancora ci crede in quello che fa ed ha deciso di non schierarsi dalla parte marcia della società! Antonio Troiano".
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Il sindaco querela il giudice | posted: 21/10/2014 at 13:42:25 |
Giosuè Starita querela Michele Del Gaudio, presumibilmente (gli atti sono coperti dal segreto istruttorio) per le tante domande che l’ex parlamentare ho posto alle istituzioni sul trasferimento del sostituto commissario Antonio Troiano da Torre Annunziata, pubblicandole sul suo sito e su Face Book. I mass media le hanno riprese e il primo cittadino ha preferito non tacere. In particolare il magistrato emerito ha contestato al primo cittadino di aver inviato una missiva alla dirigente del Commissariato, in cui lamentava indagini del funzionario sulle minacce a mano armata subite, determinando l’inizio della procedura di trasferimento. Del Gaudio evidenziava poi il contrasto fra la versione sbandierata da Starita sui mass media e quella di un testimone oculare, confidatosi con lui e indirizzato agli inquirenti. Infine avanzava dubbi sulla conduzione delle prime indagini. Appresa la notizia il giudice si sente tranquillo perché ha riferito fatti veri, socialmente rilevanti, con linguaggio continente: sono questi i tre criteri enucleati dalla Corte di Cassazione per sollevare chi scrive da ogni responsabilità. E prepara una denucia per attivare una indagine penale sulle vicissitudini del dottor Troiano, che ha osato eseguire scrupolosamente gli ordini della Commissione Prefettizia, opporsi al negato azzeramento dell’assemblea comunale, approfondire il presunto attentato camorristico ai danni del primo cittadino. In particolare chiederà alla Procura di accertare se i comportamenti tenuti da Starita integrino gli estremi dei reati di abuso d’ufficio, falsa testimonianza, concussione per induzione.
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Troiano: interviene il Quirinale | posted: 16/10/2014 at 11:45:43 |
Il trasferimento del sostituto commissario da Torre Annunziata non è giunto all’epilogo, ma ad un punto fermo, sì. Ripercorriamo i fatti. Il 6-3-2014 presento alla procura un esposto sul mancato scioglimento del consiglio comunale oplontino per condizionamento camorristico. A fine mese il dr Troiano corrobora l’esposto con un suo rapporto. A fine maggio il questore Marino lo trasferisce per esigenze di servizio. Il 28 lancio l’appello per la permanenza del funzionario a Torre, nasce un comitato che raccoglie quasi mille adesioni, si tiene un sit-in di fronte al commissariato, anche perché il poliziotto era stato lodato appena il 9-8-2013 dal questore Merolla con parole inequivocabili: “… evidenziando spirito d’iniziativa e senso di abnegazione, nonché grande consapevolezza dei doveri connessi alle funzioni di Polizia ed attaccamento al servizio… con tempismo e solerzia, denotando ottime capacità…”. Il 28-06-2014 il piedipiatti scrive addirittura al presidente della Repubblica. Sono righe dense di ideali e sentimenti: vorrebbe solo spiegare le sue ragioni! Il capo dello Stato chiede chiarimenti al ministero degli interni, che convoca e ascolta Troiano a Roma, per poi informarlo che sostanzialmente, pur non avendo colpe, è comunque opportuno che lasci Torre, chiedendogli di formulare aspirazioni, lasciando intendere che sarebbe stato trasferito in una sede compatibile con le sue esigenze personali e familiari . Il sostituto commissario acquisisce gli atti e redige una memoria di contestazione, anche perché viene a conoscenza, proprio attraverso gli atti acquisiti, che il procedimento parte da una missiva di Giosuè Starita, che lamenta indagini dello sbirro sull’aggressione a mano armata nei suoi confronti. Troiano va allontanato perché non solo ha raccolto prove per l’azzeramento dell’assemblea cittadina, ma vuole vederci chiaro sull’attentato. Al sindaco invece interessa restare in sella e accreditarsi come una persona che, a dispetto dell’ambiente inquinato in cui opera, abbia i requisiti per eseguire le prescrizioni prefettizie. Viene infatti commissariato con la spada di Damocle che, se non attua i suggerimenti, si chiude comunque il sipario. Della vicenda sono in parte al corrente, in quanto un testimone oculare si è confidato con me ed io gli ho consigliato di rivolgersi agli inquirenti. La sua versione è in contrasto con quella di Starita, che ingigantisce l’evento, subito sbandierato ai mass media, per cucirsi addosso l’abito dell’eroe anticamorra. Antonio Uliano, l’assalitore, è talmente ubriaco da non reggersi in piedi, all’accenno della pistola è subito immobilizzato dal testimone, mentre il sindaco è al riparo, ben lontano, dietro di lui, senza mai essere seriamente in pericolo. Interviene una volante della polizia, conduce tutti in commissariato, Starita entra in una stanza, i due testimoni attendono fuori alcune ore, poi vengono licenziati senza essere sentiti: perché? Il giorno dopo l’inchiesta passa ai carabinieri: perché? I militi non ascoltano i testimoni per settimane: perché? Non vengono acquisiti i video delle telecamere, almeno due in zona: perché? O, se acquisiti, non sono stati utilizzati: perché? Avrebbero smascherato le bugie del sindaco? E perché tutte le mattine i vertici dei carabinieri andavano a prendere il caffè con Starita? Anche se spero che il colonnello Antonio Petti abolisca la consuetudine, ricordo che Sandro Pertini insegnò a noi magistrati che dovevamo non solo essere ma anche apparire indipendenti: il principio vale anche per le forze dell’ordine, a maggior ragione in presenza di delicate procedure prefettizie. Intanto il provvedimento del questore decade, ma Troiano va comunque a Nocera, vicino casa, dove, se l’avesse voluto, sarebbe potuto arrivare da molti anni. Infatti non sembra gioire e si riserva ricorsi e denunce. In contemporanea sono trasferiti anche la dirigente del commissariato e il comandante del gruppo carabinieri per normale avvicendamento. È amaro constatare che un onesto servitore della democrazia si sia dovuto appellare alla più alta carica, dopo che il questore (andrà via anche lui?) aveva rifiutato di incontrarlo. Ha comunque ottenuto un trattamento meno lesivo e più equilibrato e sta preparando una lettera di gratitudine ai colleghi, ai mille dell’appello, alla città intera. Resta l’incognita dei tempi supplementari. michele del gaudio
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Il senso della vita | posted: 2/10/2014 at 12:46:31 |
I tantissimi auguri per i miei 62 anni, di cui vi ringrazio con tutto l’affetto che il mio cuore contiene, hanno insinuato un interrogativo: Che senso ha la mia vita oggi? Essere un buon padre; continuare a camminare mano nella mano con Maria; inseguire giovani, adolescenti, bambini, magari raggiungerli, accompagnarli; pensare, leggere, scrivere, denunciare, agire, lottare, per il bene comune e per i diritti dei deboli; e poi amare, ridere, scherzare, cantare, ballare… anche senza musica!
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