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Notizie del 4/2014
Lettera al Papa ridottaposted: 17/4/2014 at 13:57:05
Caro Francesco,
ti sei posato sul Tevere come un’aquila dolce, giusta, generosa, hai salutato con la serenità di una chioccia che cova il futuro, stai nuotando come un delfino che attraversa le onde e sguscia fra i pescecani. Ti aspettavo, Francesco, ti aspettavamo in tanti… Credo fermamente in Gesù e nel suo insegnamento, cerco di praticarlo tutti i giorni, ma sono incapace di ammettere che Gesù sia Dio. Eppure credo! E voglio avere la fede! Ma non ci riesco. Si può credere senza fede? Sarebbe più facile se il clero attuasse il Vangelo, se Dio non permettesse angherie, discriminazioni, barbarie… non facesse morire i bambini…
Mi hai stupito subito. Hai sottolineato che sei Vescovo di Roma. Vuoi ripartire dalle origini, da un Pietro non sommo pontefice ma mattone del corpo roccioso. Il tuo compito, come il suo, non è l’infallibilità autoritaria ma armonizzare tutte le comunità cristiane in un respiro universale. Ho allora spalancato porte impazienti e finestre… e i cambiamenti vi si sono insinuati silenziosi e costanti... per vicoli e autostrade, ville e case popolari, saperi e stentati alfabeti, innocenze e consapevoli malvagità. Sono certo che ci riporterai al reale pensiero di Gesù, spogliandolo delle forzature ecclesiali che lo hanno reso una dottrina troppo spesso utilizzata per gli interessi dei forti contro i diritti dei deboli.
Fin da piccolo stavo istintivamente col più sfortunato. Passavo ore ad ammirare i muratori tirare su un muro, riparare una via, perdere... Sì, sostenevo chi perdeva, dal pallone alle figurine, alla vita. E il Vangelo e la Costituzione italiana stanno coi più fragili. Sono due testi fatti per intendersi. Solo quando non ci saranno deboli e forti il mondo si trasformerà nel “regno dei cieli”, spumeggiante di giustizia sociale, equa distribuzione delle risorse, negazione di qualunque tipologia di esclusione, necessità di una esistenza soddisfacente per tutti, di strutture sanitarie adeguate, di istituti di pena civili… “… ho avuto fame e mi avete dato da mangiare… (Matteo, 25:35-36)”. Ed in questa evoluzione un cattolicesimo, interprete leale ed energico della Parola, può suscitare un amore attivo in grado di sradicare ogni tipo di sopruso e fondere indissolubilmente il fine spirituale con la prevenzione, la denuncia, l’azione, fino ad elogiare il celebrante che ha avuto il coraggio di affermare dall’altare: “La camorra fa schifo!”. Tu sei un Papa “nuovo” non per banali informalità ma perché dai sostanza alla forma… o meglio all’antiforma. Ti sei subito inchinato all’umanità e sei intervenuto sulle nefandezze non solo della Chiesa. Non è un percorso facile, ed è anche pericoloso. Temo che sopraggiungano gli attacchi dei poteri forti internazionali, italiani, ecclesiali.
Ho paura che ti ammazzino!
Sono convinto che ti dedicherai ai bambini, agli adolescenti, ai giovani, come Papa Giovanni XXIII. Non farlo santo, per favore! Proclama Angelo Roncalli modello da imitare per il suo magistero e il suo riformismo ancorato alla Verità. Oppure, se per ragioni canoniche deve essere elevato alla santità, non la motivare con i miracoli, ma con le virtù. Perché un santo deve fare i miracoli? Forse i santi sono proprio quelli che riescono ad essere umani!
Per Gesù, e per la Costituzione, la persona viene prima di tutto, anche delle leggi. Allora sarebbe opportuno trasmettere ai ragazzi il fascino dei diritti e solo dopo far riscontrare l’utilità del rispetto dei doveri… per vivere bene tutti. Monologhi intrisi di obblighi e punizioni aumentano la loro parte peggiore… Non possono essere convocati dall’istituzione che intima una serie di norme totalmente disapplicate nei luoghi in cui risiedono! L’effetto è il rifiuto di un mondo sconosciuto. Serve un’istruzione che non offra il pacchetto tutto compreso da prendere o lasciare, ma li includa, li cerchi. L’egoismo, la rabbia, la sopraffazione, la malavita sono in ogni angolo… La famiglia, i docenti, i sacerdoti devono essere lì in quel preciso momento, nell’attimo della scelta fra la cittadinanza e la distruttività… o addirittura la criminalità. Occorrono insegnanti preparati anche in pedagogia, psicologia, comunicazione, legalità, Costituzione…, veri e propri pool di maestri di strada che vadano a scovare i minori a rischio, missionari antinichilismo che operino in mezzo ai teenager, senza pretendere che frequentino l’oratorio. Sciaguratamente la politica è latitante. Ma Vangelo e Costituzione non si limitano ad elencare principi e lodevoli iniziative individuali, propongono un programma da realizzare sul pianeta!
Caro Francesco, per circa un trentennio ho giudicato, per alcuni anni ho contribuito ad approvare leggi, ma il mio organismo non ha tollerato i ritmi massacranti che gli ho imposto, e la salute è inciampata. Quel poco che mi rimane lo sto consacrando al dialogo con gli studenti e a digitare frasi sul computer. La sofferenza però mi ha fatto un dono: ha zittito il giudicare e ha rigenerato la voglia di amare. Non so se Gesù è Dio, ma so che ho scritto questa lettera, e il racconto che ti invierò, pensando a Lui. Con tenerezza, michele del gaudio

Lettera al Papa integrale posted: 17/4/2014 at 13:55:40
Caro Francesco,
ti sei posato sul Tevere come un’aquila dolce, giusta, generosa, hai salutato con la serenità di una chioccia che cova il futuro, stai nuotando come un delfino che attraversa le onde e sguscia fra i pescecani. Ti aspettavo, Francesco, ti aspettavamo in tanti… per capire se non abbiamo la fede perché la identifichiamo con la Chiesa, che disapproviamo, oppure perché mentalmente non siamo predisposti ad averla. Credo fermamente in Gesù e nel suo insegnamento, cerco di praticarlo tutti i giorni, ma sono incapace di ammettere che Gesù sia Dio. Eppure credo! E voglio avere la fede! Ma non ci riesco. Si può credere senza fede? Sarebbe più facile se il clero attuasse il Vangelo, se Dio non permettesse angherie, discriminazioni, barbarie… non facesse morire i bambini… Aiutami ad arrivare prima di sera!
Anche tanti fedeli ti attendevano… per diventare liberi! Si, perché papi, prelati e reverendi, assetati di potere, soldi, sesso… finanche pedofilo, li hanno imprigionati con “fardelli pesanti”. Spesso li hanno ridotti ad ipocriti servitori delle gerarchie invece di renderli risoluti destinatari e attori del Verbo. “Molti credenti non sanno di non essere credenti. Molti non credenti non sanno di essere credenti (David Maria Turoldo)”.
Nell’affacciarti al balcone mi hai stupito subito. Con la semplicità dei grandi hai sottolineato che sei Vescovo di Roma. Vuoi ripartire dalle origini, da un Pietro non sommo pontefice ma mattone del corpo roccioso. Il tuo compito, come il suo, non è l’infallibilità autoritaria ma armonizzare tutte le comunità cristiane in un respiro universale. Ho allora spalancato porte impazienti e finestre… e i cambiamenti vi si sono insinuati silenziosi e costanti... per vicoli e autostrade, ville e case popolari, saperi e stentati alfabeti, innocenze e consapevoli malvagità. Il mare è ancora lontano, ma tu sei qui, per mollare gli ormeggi assieme a tutti. Ecco perché vorrei dedicarti un racconto divulgativo su Vangelo e Costituzione, redatto in gran parte prima del tuo avvento e in via di completamento con motivazione tonificata dalla tua voce e dal tuo agire. Sono certo che ci riporterai al reale pensiero di Gesù, spogliandolo delle forzature ecclesiali che lo hanno reso una dottrina troppo spesso utilizzata per gli interessi dei forti contro i diritti dei deboli. Sicuramente hai letto la Costituzione italiana. Te la propongo come vangelo laico accanto alla Novella del “Figlio dell’uomo”. Sono due testi fatti per intendersi. Se concretizzati, muteranno il corso della storia e la condurranno al “regno dei cieli”.
Era quasi sera, di una complicata giornata invernale, ma la domanda esuberante di mio figlio mi riaccompagnò nel rassicurante calore domestico. Assistevamo in tv ad un’anonima partita di calcio. Nei suoi sette anni Luca era già un appassionato: - Cosa hai detto? - Per quale squadra tifi, pa’?! - Per quella con la maglia a strisce! - Ma perde 3 a 0! - Proprio per questo!”. Fin da piccolo stavo istintivamente col più debole. Passavo ore ad ammirare i muratori tirare su un muro, riparare una via, perdere... Sì, sostenevo chi perdeva, dal pallone alle figurine, alla vita. All’università mi chiarii le idee: anche la Costituzione sta coi più deboli! E nel leggere la Bibbia per scelta, non per tradizione, scoprii che anche Gesù sta coi più deboli. Le mie intuizioni infantili si convertirono in valori, comportamenti, impegno per coloro che perdono… per i poveri, gli emarginati, ma soprattutto per bambini, adolescenti, giovani, perché fra i deboli ci sono anche loro!
Solo quando non ci saranno deboli e forti si realizzerà la giustizia, che è anche libertà, uguaglianza, sovranità popolare, lavoro, pace, solidarietà... solo allora il mondo si trasformerà in eden. Ed in questa evoluzione un cattolicesimo, interprete leale ed energico della Parola, può mobilitare le coscienze contro il clientelismo, la corruzione, il dispotismo economico, finanziario, bancario, mafioso... fino a sradicarli. La sua funzione è già intensa, ma bisognerebbe condannare con nettezza tutte le forme di malavita, elogiare il celebrante che ha avuto il coraggio di affermare dall’altare: “La camorra fa schifo!”. E costituire anche in Europa e Nord America organizzazioni missionarie, con un duplice ruolo: anti individualismo, delinquenza, sofferenza; pro socialità e felicità. Ti prego, Francesco, chiedi al tuo gregge di non limitarsi ad una finalità spirituale, interiore, ma di fonderla indissolubilmente con la prevenzione, la denuncia, l’azione. Non è facile, ed è anche pericoloso. È bastato che un tuo collega vescovo si sia recato davanti ad una fabbrica per sincerarsi delle cause della protesta operaia, per meritare i chiodi della scomunica imprenditoriale. Come poteva non ispirarsi a Gesù? “… ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi… (Matteo, 25:35-36)”. Fra l’altro da poche settimane avevi ammonito i tuoi pastori ad uscire dalle chiese, ad andare fra la gente, anche quella che non varca sagrati. E lui ti ha ascoltato. Durante il tragitto può darsi che abbia ricordato Matteo (6:11 e 10:10): “Dacci oggi il nostro pane quotidiano... chi lavora ha diritto al suo nutrimento”. E, avvicinandosi, probabilmente ha scorso su uno striscione l’articolo 4 della Costituzione: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”; e su un altro l’articolo 36: “Il lavoratore ha diritto ad… un’esistenza libera e dignitosa”. Il presule ha poi invitato i contendenti ad un confronto costruttivo per una soluzione equa. Solo che lo stabilimento appartiene all’azienda più influente della Penisola, che talora trascura l’economia sociale di mercato ben delineata dall’articolo 49 della Costituzione. Ed infatti il direttore ha rimproverato il prelato di essersi schierato con i violenti e gli ha ingiunto semmai di andare lui all’opificio. Il monsignore, pur addolorato, non ha tralasciato il “nuovo comandamento” di Gesù: “… amatevi gli uni gli altri… (Giovanni, 13:34)”. Ed ha acconsentito. Nei giorni successivi tu sei andato a Lampedusa per lanciare un altro messaggio nitido.
Temo che sopraggiungano gli attacchi dei poteri forti italiani, internazionali, ecclesiali. Stanno comprendendo che tu sei deciso a ricondurre il Vangelo all’originaria concezione: la conversione del creato in regno dei cieli, spumeggiante di giustizia sociale, equa distribuzione delle risorse, negazione di qualunque tipologia di esclusione, necessità di una vita soddisfacente per tutti, di strutture sanitarie adeguate, di istituti di pena civili… Principalmente esigi la Chiesa protagonista delle vicende terrene con un amore attivo che sappia anche avversare le rendite dei governanti, nazionali e mondiali. Il gota industriale ha bacchettato un vescovo per porre il veto a quello di Roma. La prossima mossa sarà del sistema bancario? E poi? Ho paura che ti ammazzino!
Tu proseguirai il cammino e ne sono felice, ma nei momenti bui mi prende l’inquietudine: Albino Luciani è stato ucciso! Non ci sono prove, ma un quadro indiziario, sì. E la divulgazione di documenti e avvenimenti vaticani segreti rinvigorisce ipotesi infauste. Tu sei un Papa “nuovo” non per banali informalità ma perché dai sostanza alla forma… o meglio all’antiforma. Ti sei subito inchinato all’umanità, hai eluso determinati paramenti, sei intervenuto sullo Ior, sei andato ad accogliere i migranti… Gesù non inseguì ornamenti liturgici, né la benevolenza dei vertici del tempo, romani e gran sacerdoti, ma predicò, accusò, agì. Si recò speditamente ed esclusivamente dagli ultimi. Tu diserterai le cattedrali appesantite dall’oro. Preferirai le cappelle discrete dei preti in prima linea, nemici delle mafie e dei soprusi: privati, pubblici, occupazionali, salariali, bancari, economici, ambientali.
Ti concentrerai sui pargoletti, i teenager, gli under trenta. “Cari figlioli… Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera… La mia persona conta niente… Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa”. Non farlo santo, per favore! Proclama Angelo Roncalli modello da imitare per il suo magistero e il suo riformismo ancorato alla Verità. Oppure, se per ragioni canoniche deve essere elevato alla santità, non la motivare con i miracoli, ma con le virtù. Perché un santo deve fare i miracoli? Forse i santi sono proprio quelli che riescono ad essere uomini!
Vorrei giocare con te, Francesco, come quando ero marmocchio… agli aquiloni e a girotondo… in cui tutti si divertono e nessuno vince… in particolare nessuno perde. Perché propiniamo continuamente ai nostri ragazzi svaghi competitivi? Sono ancora in fasce ed ecco il Monopoli: per allenarli a calcolare il danaro, comprare alloggi; appena impugnano la forchetta è pronto il Risiko: per conquistare la Terra, non la pace. E all’età del computer gli incolliamo addosso i videogame in cui si mettono le bombe in un mercato o si spara agli alunni che escono in giardino. Perché non inventiamo giochi senza vincitori e vinti?
Il Papa Buono poté inviare la carezza attraverso i genitori, tu la darai direttamente. I ragazzi hanno bisogno di “tenerezza”! Desiderano punti di riferimento per confidarsi, confrontarsi, capire, capirsi… Dobbiamo crescere insieme, con loro, imparando e insegnando reciprocamente, stimolare la parte migliore. Monologhi, intrisi di obblighi e punizioni, aumentano la parte peggiore. Il dialogo è l’unica strada! Per Gesù, e per la Costituzione, la persona viene prima di tutto, anche delle leggi. Allora sarebbe opportuno trasmettere il fascino dei diritti e dopo far riscontrare l’utilità del rispetto dei doveri per vivere bene tutti. Si agevolerebbero il passaggio dall’io al noi e l’istinto a fare qualcosa per gli altri. Cominciare dai diritti, insomma, per arrivare ai doveri. Francesco, i ragazzi non possono essere convocati dall’istituzione che intima una serie di norme totalmente disapplicate nei luoghi in cui risiedono! L’effetto è il rifiuto di un mondo sconosciuto. Occorre un’istruzione che non offra il pacchetto tutto compreso da prendere o lasciare, ma li includa, li cerchi. L’egoismo, la rabbia, la sopraffazione, la malavita sono in ogni angolo… Il docente, il sacerdote devono essere lì in quel preciso momento, nell’attimo della scelta fra la cittadinanza e la distruttività… o addirittura la criminalità. Nel disinteresse della famiglia, solo l’aula, la parrocchia, l’associazionismo possono suscitare nei giovani una personalità equilibrata, solidale, ricca di senso critico, di capacità di selezionare i modelli di comportamento senza subirli. Se non ci rivolgiamo a loro con il petto divaricato, rischiamo di confezionare semplici recettori di imposizioni altrui, pronti a violarle in qualunque occasione. Non ci lamentiamo poi di una collettività incline alle prepotenze, ai favori, alle raccomandazioni, di una politica clientelare e corrotta, di una delinquenza violenta!
“I ragazzi come me sono destinati… alla camorra!”. Questa fu la terribile sentenza di uno studente della media di Scampia in un dibattito durante la famosa faida del 2004-2005. E in quel periodo non aveva torto: fra vittime e killer c’erano postadolescenti che anni prima avevano partecipato ai nostri corsi sulla legalità: gli allievi più produttivi di allora… ora erano camorristi. Quindi gli sforzi degli apostoli della Costituzione non avevano garantito alternative in quartieri come quello. Ho consacrato l’ultimo decennio a confutare l’oracolo dello studente, che mi ha costretto a inquisire me stesso, fino a capire che dovevo dedicarmi non all’investigare per punire ma all’amare per salvare. Lo spontaneismo però, anche se articolato e tenace, pur essendo valido, non è sufficiente. La scuola, pur ottenendo risultati, manca di insegnanti preparati anche in pedagogia, psicologia, comunicazione, legalità, Costituzione… e poi di veri e propri pool di maestri di strada che li vadano a scovare i minori a rischio. La Chiesa sta svolgendo un ruolo positivo, ma sono indifferibili i missionari antinichilismo che operino in mezzo ai ragazzi, senza pretendere che frequentino l’oratorio. Sciaguratamente la politica rimane latitante. Ma la speranza naviga.
Un altro presule ha scacciato i camorristi dal tempio, ed ha annunciato: “… le nostre manifestazioni… nascono dalla fede e diventano impegno per la costruzione di una città migliore… la nostra fede e l’impegno per la giustizia devono andare insieme”. È espressione di una comunità che pulsa da tempo, ma non riesce ad esprimersi nell’olimpo curiale se non come eccezione, mentre è molto estesa fra teologi, parroci, fedeli, laici. È la comunità prescritta dalla Costituzione! Vangelo e Costituzione non si limitano ad elencare principi e lodevoli iniziative individuali, ma propongono un programma da realizzare sul pianeta. Vorrei tanto che si moltiplicassero i vescovi, cattolici ovviamente, ma anche cittadini.
Caro Francesco, per circa un trentennio ho giudicato, per alcuni anni ho contribuito ad approvare leggi, ma il mio organismo non ha tollerato i ritmi massacranti che gli ho imposto, e la salute è inciampata. Quel poco che mi rimane lo sto riservando al dialogo con gli studenti e a digitare frasi sul computer. La sofferenza però mi ha fatto un dono: ha zittito il giudicare e ha rigenerato la voglia di amare. Non so se Gesù è Dio, ma so che ho scritto questa lettera, e il racconto che ti invierò, pensando a Lui. Con tenerezza, michele del gaudio

ESPOSTO Piazzetta San Luigi di Torre A..posted: 9/4/2014 at 15:39:38
Al Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata
Oggetto: Piazzetta San Luigi di Torre A..
torre, 09-04-2014
Ill.mo Sig. Procuratore, negli ultimi giorni mi sono stati indirizzati attraverso la rubrica “Dite la Vostra” del giornale torresetteweb diversi messaggi relativi alla piazzetta in questione, che testimoniano, a prescindere dall’anonimato, la voglia di verità e giustizia dei cittadini, che si sentono abbandonati dallo Stato che non vede neanche ciò che è evidente. Li riporto di seguito (mi sembrano comunque circostanziati ai fini di un’indagine) assieme alle mie risposte e alla richiesta di accertare eventuali reati e punire i colpevoli. Con ossequio,
michele del gaudio

la piazzetta Torre Annunziata 23/03/2014 8.15.36
per de stefano 16/03/2014 2.46.58 che scrive "X MARELUNA... Quella piazzetta prima è stata smantellata perchè abusiva (il Cristo è ancora nella sede del comune in via Provinciale Schiti) e poi l´amministrazione comunale, di cui lei fa parte, ha pensato bene di ricostruirla con i soldi pubblici e non solo rendendola inaccessibile ai cittadini Torresi, in pratica ha consegnato ufficialmente le chiavi di quella piazzetta a chi, sempre secondo la stessa amministrazione, l´aveva modificata abusivamente, cosa c´è di bello e pulito in ciò? Spero di sbagliarmi ma persino il "balconcino" (sicuramente abusivo anche quello) che affaccia sulla piazzetta è stato "abbellito" con lo stesso materiale e quindi con i soldi pubblici. Se si parla di camorra è perchè in primis i camorristi torresi votano ancora e a qualcuno avranno votato in questi ultimi 20 anni e poi perchè la camorra non è solo rubare, spacciare o ammazzare ma soprattutto un modo di ragionare ed agire nel quotidiano ed è questo il motivo per cui è ancora viva. Se permette difendere e gioire di una ristrutturazione come quella di quella piazzetta (che è solo un piccolo esempio) arrivare quasi a vantarsene non è certo un modo positivo di fare politica quantomeno non è proprio così candido.
Giovanna V. 27/03/2014 18.23.06
x il dott. Michele del Gaudio - Piazzetta San Luigi.
Gentile dott. Del Gaudio, ho avuto modo di vedere che lei spesso partecipa agli argomenti del muro d "Torresette", anche attraverso qualche suo post. Pertanto, credo che abbia avuto modo di leggere anche le lamentele dei torresi, circa la situazione "non proprio cristallina" con la quale viene gestita la cosiddetta piazzetta San Luigi. Lei, come ex Magistrato, cosa ne pensa in merito e cosa consiglierebbe di fare per restituire legalità alla cosa pubblica. Grazie di cuore per tutto quello che fa. Giovanna

michele del gaudio
T A
29/03/2014 19.36.02
Cari amici di Dite la Vostra, scusate il ritardo ma non riesco a seguire i ritmi veloci di internet.
Grazie per l’attenzione che dedicate alle mie modeste idee. Io non so se sono giuste, ma, se commetto errori, sicuramente sono in buona fede. Ringrazio innanzitutto “Torre Sud” che il 22-3 mi ha rivolto delle parole molto belle che spero di meritare. A Sandro, agli altri amici, che pongono il problema della piazzetta San Luigi, in particolare a Giovanna V., che sollecita il mio intervento, dico che, a suo tempo ho denunciato lo scempio del Cristo messo su in assenza delle necessarie autorizzazioni, nel silenzio del clero. Ho letto le accuse sulla gestione privata dello slargo da parte di un camorrista, che avrebbe ottenuto dal Comune i lavori per il suo abbellimento e avrebbe anche edificato un balconcino abusivo con materiale di proprietà comunale. Ho letto anche che Sandro ha stampato i post relativi e li ha inviati alla Procura della Repubblica. Che fare? Io sono pronto a presentare un esposto alla magistratura a mia firma, ho però bisogno di maggiori elementi: documentazione che dimostri l’assenza di autorizzazioni, foto che dimostrino che i materiali sono uguali a quelli utilizzati dal Comune, dichiarazioni, anche riservate ma con impegno di testimonianza, sull’impedimento dell’accesso, perché, passando, ho notato che un varco c’è, se non mi sbaglio… In realtà non sono sufficienti scritti anonimi su Dite la Vostra. Se avessi almeno un aiuto per acquisire i documenti a norma della legge sulla trasparenza, per le foto… Comunque, se nessuno mi dà una mano, appena possibile mi attiverò personalmente.
Francesca 02/04/2014 9.34.57
x il dott. Michele del Gaudio
Gentile dott. Del Gaudio, nel dicembre 2009, quando le forze dell’ordine portarono via quella enorme statua abusiva, tutti gridarono al miracolo! Nel senso che si ebbe la sensazione che finalmente lo Stato si fosse appropriato del suo territorio. In quella occasione, fu anche abbattuto il manufatto che abbelliva l’apertura abusiva che affacciava sulla stessa piazza. Invece fu solo una sensazione, infatti subito dopo accorsero una squadra di operai mandati dallo stesso comune a ripristinare in fretta ciò che era stato abbattuto. Lei dice che ha bisogno di elementi a dimostrazione che i materiali siano uguali a quelli utilizzati dal Comune; ma anche un bambino si accorgerebbe che sia le pietre, sia la posa in opera recano la stessa firma. Di quale autorizzazioni parla? Basta andare all’ufficio tecnico per avere ogni informazione. Parla poi di varchi! si ce ne sono due, ma comunque sono inaccessibili per i motivi che è facile intuire, oltre alla presenza di un cane molosso. Infine, le piante utilizzate dallo stesso comune sono quelle classiche da siepi, non presenti in alcuna aiuola torrese, con il solo scopo, una volta cresciute, di nascondere definitivamente quel luogo, rendendolo di esclusiva proprietà.
Luigi 04/04/2014 9.21.30
x il dott Michele del Gaudio
Già non si parla più della Piazzetta San Luigi?
luigi 03/04/2014 10.36.24
x il dott. Michele del Gaudio
Condivido quanto scritto da Francesca. Infatti anche andando su Google Maps, è possibile notare che le pietre del muretto e quelle poste sotto al balconcino sono identiche. Inoltre sempre su google si nota la presenza di una grossa gabbia e una madonnina posta al centro della piazza.


michele del gaudio

04/04/2014 16.19.17
Caro amici, in particolare Francesca, Luigi, Sandro, Giovanna V., grazie per i vostri messaggi, che mi fanno sentire vivo nonostante la salute abbia ridotto di molto le mie energie. Purtroppo proprio la salute e un po´ gli impegni, a cui i valori e i sentimenti mi impediscono di sottrarmi, mi consentono solo poche ore al giorno (a volte devo stare fermo anche per una o più settimane) per leggere, scrivere, agire, collegarmi ad internet. In questo periodo sto seguendo l’esposto relativo al procedimento di scioglimento del consiglio comunale e alle prescrizioni prefettizie, la vicenda del Grande Progetto Sarno, l’imminente pubblicazione del mio ultimo volumetto Vangelo e Costituzione, qualche altra cosa riservata. Nonostante questo e le pause per la stanchezza, mercoledì scorso 2 aprile sono andato in piazzetta San Luigi, mi sono seduto per una mezzoretta, ho letto diverse pagine di un libro, ho osservato il territorio, compresi i cani che mi hanno ringhiato e poi accettato. Sto approfondendo la questione e spero nei prossimi giorni di completare un esposto che presenterò alle autorità competenti. Sarebbe però anche importante che crescessimo insieme denunciando con nome e cognome e non ci affidassimo al coraggioso di turno, altrimenti il potere, legale e criminale, vincerà sempre. I pool antimafia sono stati organizzati anche perché è molto più difficile neutralizzare un gruppo rispetto ad un solo magistrato o investigatore. Comunque io ci sono, perché capisco che avete paura: con la camorra non si scherza. Ma almeno contattatemi via face book: sono iscritto come ´michele del gaudio´ oppure via e-mail: micheledelgaudio@virgilio.it. Sarei però felice di avere la scorta come quando ero magistrato: la mia scorta erano i cittadini con il loro sostegno alle nostre indagini, ai nostri valori, alla nostra onestà e indipendenza, alla democrazia. Fatemi, facciamoci da scorta, camminiamo insieme con tenacia e pazienza! Quando entro in una scuola, il dibattito inizia con le parole: "La camorra fa schifo!". E si conclude con le stesse parole: "La camorra fa schifo!". Grazie lo stesso, anche se restate dietro il nickname, michi
francesco 04/04/2014 19.45.06
x Michele Del Gaudio
dott. Del Gaudio, complimenti è grazie per ciò che ha sempre fatto. Credo, però, che il compito di agire per la piazza in questione, spetti alle numerose forze di polizia presenti sul nostro territorio (Carabinieri, Polizia, Finanza, Vigili Urbani), visto che si parla di una situazione che avviene alla vista di tutti. Quello che succede in quel luogo, però, non fa altro che costringere la poca gente che ancora crede nella giustizia, a farsi gli affari propri, dato che sfacciatamente si pongono in essere simili comportamenti senza che chi di dovere, benché obbligato per legge, intervenga, facendo finta di non vedere. con profonda stima. Francesco



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