30 BRICIOLE DI COSTITUZIONE posted: 3/5/2019 at 19:40:29
30a Puntata 1-5-19
L'equilibrio dei poteri
Mi sono giunte richieste di altre Briciole. Riprendo con l'equilibrio dei poteri, avvertendo che l’argomento è tecnico, ma sintetizzerò e semplificherò al massimo. Leggendo, vi renderete conto che ogni potere è specifico, ma si interseca con gli altri in una ragnatela che neutralizza decisioni irreparabili, perché sarebbe necessario un accordo fra troppi organi e persone.
Abbiamo già raccontato che la democrazia separa i poteri: quello legislativo, affidato al parlamento, che approva le leggi; quello esecutivo, attribuito al governo, che svolge le attività pubbliche; quello giudiziario, assegnato alla magistratura, che applica le leggi.
La Costituzione viene discussa e approvata nel 1946-1947, quando non si sa ancora chi andrà a governare, per cui si fissano regole molto garantiste, per impedire che un potere possa prevalere sull'altro.
Il Parlamento (articolo 55 e successivi) si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica; è eletto da tutte/i le/i cittadine/i per 5 anni. È il “bicameralismo perfetto”: ogni camera deve approvare una legge con identico testo. Se una la modifica, deve tornare all’altra, finché sono uguali anche le virgole. Solo in casi straordinari il Governo adotta provvedimenti con forza di legge. Anche il popolo partecipa all’attività legislativa attraverso: una proposta sottoscritta da almeno 50.000 elettori; e il referendum per abolire una legge, quando lo richiedono 500.000 elettori. Quindi: due camere, governo, popolo: non è proprio facile fare i furbi!
Un altro potere è il Presidente della Repubblica (art. 83 e seguenti) che è eletto per 7 anni dal Parlamento in seduta comune, con una maggioranza superiore alla semplice metà dei votanti. Indice le elezioni delle Camere e può scioglierle, indice il referendum. Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa e il Consiglio superiore della magistratura. È un po’ il nonno autorevole, che equilibra e controlla figli e nipoti. La maggioranza qualificata lo rende espressione di tutti, o almeno di tanti, e gli dà prestigio e indipendenza. I 7 anni sembrano troppi, ma gli conferiscono autonomia rispetto alle assemblee parlamentari che lo hanno eletto, che durano 5 anni. Qui la rete è ancora più aggrovigliata: le camere lo eleggono, ma è lui che indice la loro elezione e le scioglie; mette becco anche nella magistratura e nell’esercito… e nel ‘gabinetto’…
Il Governo (art. 92 e seguenti) è composto dal Presidente del Consiglio e dai ministri e deve avere la fiducia delle due Camere. All’inizio di ogni legislatura, o quando c’è una crisi, il Capo dello Stato consulta le forze politiche e quindi dà il mandato alla personalità che gli appare più idonea. L'incaricato sonda la possibilità di ricevere il sostegno parlamentare su un programma. Se tutto va bene, compila la lista di ministri e la presenta al presidente della Repubblica per la nomina. Il Governo nasce! Ma la gravidanza richiede l’aiuto del nonno, dei figli e dei nipoti. Mancano solo i parenti giudici! O no?
La Magistratura (art. 101 e seguenti) amministra la giustizia, cioè dice chi ha ragione e chi torto, oppure se uno è colpevole o innocente. I giudici sono autonomi, indipendenti, inamovibili. Quando me lo chiedono nelle scuole, domando: “Preferite un giudice che obbedisca ai potenti o che non guardi in faccia a nessuno?”. Tutti rispondono: “Che non guardi in faccia a nessuno!”. È proprio questa l'indipendenza della magistratura! Trattasi di una lontana cugina che non vuole rapporti con chi conta, ma solo con il popolo in nome del quale decide.
La Corte costituzionale (art. 134-136) controlla la conformità delle leggi ordinarie al dettato costituzionale e, in caso di contrasto, le rimuove. È composta di quindici giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento e per un terzo dalle supreme magistrature. Tombola! Si intrufolano proprio tutti! Solo il Governo è in castigo dietro la lavagna!
E giocando giocando abbiamo sbrogliato la matassa!

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