Borsellino Le ragazze e i ragazzi di Paoloposted: 19/7/2021 at 17:22:12
Maria vuole un po’ di musica. Adagio sull’aria estiva di pensieri e cianfrusaglie un Cd di Luigi Tenco.
“Perché ami canzoni così malinconiche?”
“Mi ricordano le passeggiate fino a notte fonda, le hit parade delle ragazze e delle moto, l’egoismo e l’altruismo, la politica, le idee senza progetto, un mondo da cambiare e… Marilyn Monroe!”. È la prima volta che mi vede piangere, anzi anche quando sono saltati in aria Giovanni, Francesca e quei lucidi folli che li accompagnavano disarmati fra estasi e tragedie.
Andiamo in discoteca per assaporare la gioventù che trema di sogni e paure. Anche lì solitudine!
Con i balli moderni ci si dovrebbe divertire tutte, tutti in gruppo, anche quelle, quelli che non hanno partner. Ma, se si prova a osservarle/i senza musica, nella nudità delle menti, ognuna/o ondeggia per sé, isolata/o dall’umanità. Di slancio solidale nessuna traccia!
Una ragazza seminuda si dimena fra un cubo, un tavolino, un muretto e… l’inquietudine. Maria me la indica, fingo di volerle bene.
“Perché ti piace farlo?” le urlo. “Mi pagano!” risponde sull’oceano angosciato delle note.
Mi avrebbe trafitto meno se avesse mostrato seni e cosce per godere degli sguardi altrui; solo per una manciata di monete!
Il Dj annuncia la fine. Usciamo in centinaia, stanchi forse tristi. Nella strada le urla d’un ragazzo, finito con la gamba sotto una pala meccanica. Molte/i guardano indifferenti, le/gli adulte/i si ritraggono come per viltà.
Un teenager tatuato tenta di liberarlo, interviene un altro pieno di metalli e un’adolescente ossigenata.
“Dai maledetto, alza!”.
“Cretina, tira!”.
“Non ce la faccio!”.
“Alza, ecco così! così benedetta!”.
L’ambulanza tormentata accoglie il martire… una madonnina cerca di salire… “Sei una parente?”. “Non lo conosco, ma vengo anch’io!”… la sirena si allontana. Si rivela alla notte un timido applauso, che libera dal freno lo stereo di un’auto che ritma un volume indulgente: tutte, tutti danzano insieme movenze lente della musica che corre.
La ragazza seminuda è seduta sul marciapiede, qualcuno le butta un giubbotto sulla pelle, lei non si muove, forse singhiozza.
La solidarietà della nuova generazione è scontrosa, priva di fronzoli ed ipocrisia, ma autentica, con le emozioni insonorizzate eppure laceranti!
È il 19 luglio 1992!



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